Expo 2014-2017

2014-2015 – A tavola con le religioni: Mense e pluralismo religioso

L’obiettivo del progetto è comprendere se le politiche promosse nella ristorazione scolastica collettiva siano adeguate a contribuire alla creazione di un contesto favorevole allo sviluppo complessivo della persona, con particolare riguardo per la tutela dei diritti legati all’accesso al cibo unito a quelli legati alle identità culturali e religiose. La domanda di ricerca verte sulla possibilità di sviluppo di politiche del cibo e della nutrizione che devono essere plurali e pluraliste, attente alle culture religiose rappresentate dagli utenti, rispettose dei loro diritti: ogni religione definisce infatti i modi in cui il corpo, la salute e le pratiche alimentari sono costruite, negoziate, stabilite e regolate. Se esiste un diritto a una alimentazione adeguata e esistono i diritti legati alla libertà religiosa, esistono anche i cosiddetti diritti sacri, legati cioè all’appartenenza ad una comunità religiosa e alla accettazione delle sue regole: le mense scolastiche possono funzionare da cartina al tornasole della tenuta della conciliabilità tra tali diritti.

Il progetto – che si svolge in alcune scuole di Milano e sarà svolto in collaborazione con Milano Ristorazione- si inserisce nell’ambito di altri progetti che, a livello europeo (tra gli altri citiamo Strasburgo, Copenaghen, Bucarest, Parigi), si occupano di temi simili: Benvenuti in Italia, grazie al sostegno della fondazione Charles Léopold Mayer pour le Progrès de l’Homme (www.fph.ch) nell’ambito della piattaforma internazionale di dialogo sociale “Eating City”, dal 2013 ha promosso una ricerca europea, a partire dai casi studio di Torino, Roma e Saragozza, un progetto di analisi e proposte relative al rapporto tra alimentazione nelle mense scolastiche e pluralismo religioso.

– ricerca teorica sul legame tra cibo e identità, con attenzione agli aspetti individuali, comunitari, storici e religiosi;

– indagine sugli aspetti nutrizionali, economici e ambientali del cibo somministrato a scuola: utilizzo di prodotti territoriali e “culturalmente sensibili”, impatto sull’ambiente delle diverse particolarità alimentari legate alle religioni;

– segnalazione di casi di good practices legati a iniziative e sperimentazioni in materia di nutrizione a scuola ed educazione al pluralismo culturale/religioso;

– inchiesta tramite somministrazione di un questionario semi-strutturato, sulle necessità alimentari religiose dei bambini di 4 scuole elementari di Milano.

2016-2017 – A tavola con le religioni: tendenze alimentari delle famiglie milanesi tra tradizione e innovazione

Ricercatrice incaricata:
Dott.ssa Maria Chiara Giorda

Referente scientifica:
Prof. Marina Calloni
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, UNIMIB

Il progetto vuole comprendere quali forme assumono le tradizioni e le innovazioni alimentari nelle famiglie milanesi, influendo sull’educazione dei bambini e realizzando i diritti relativi sia al cibo sia alla libertà religiosa.
Dopo una fase di studio teorico sarà svolta un’indagine empirica, durante la quale saranno raggiunte una selezione di circa 40 famiglie. Tali famiglie rappresentano un campione variegato sulla base della loro provenienza geografica e religiosa e, quindi, rispecchiano modi culturalmente differenti di approccio al cibo e ai regimi alimentari in termini di divieti e permessi. Sulla base dell’inchiesta somministrata nel 2014/2015, alcune di queste sono famiglie miste, poiché i genitori provengono da tradizioni culturali e religiose differenti.

La domanda di questa ricerca verte sulla possibilità di sviluppo di abitudini al cibo plurali e pluraliste, attente alle culture religiose vissute dai bambini e dalle loro famiglie: ogni religione definisce infatti i modi in cui il corpo, la salute e le pratiche alimentari sono costruite, negoziate, stabilite e regolate. Si proverà anche a comprendere se e come ogni bambino è protagonista del processo di apprendimento e del suo percorso di consapevolezza rispetto al cibo, agendo e interagendo con comportamenti radicati profondamente nella storia della sua famiglia, così come nelle credenze e nelle rappresentazioni socioculturali spesso impermeabili a dettami morali e ricette educative imposte dall’esterno.

Particolare attenzione sarà prestata alle differenti fasi che precedono e caratterizzano il consumo del cibo in famiglia:
– dove si produce o compra il cibo
– come si produce
– come si cucina e chi cucina
– dove come quando si mangia
– con chi si mangia
– secondo quali regole/abitudini si mangia

Da un punto di vista delle collaborazioni e delle reti possibili, il progetto si inserisce nell’ambito di altri progetti che, a livello europeo (tra gli altri, i gruppi di ricerca con cui siamo in contatto a Copenaghen, Bucarest, Parigi, Torino e Pollenzo), si occupano di temi simili e dunque potrebbe diventare il riferimento italiano di una rete in parte già attiva in parte da costruire anche attraverso il progetto.